L’OCSE rileva una riduzione significativa dell’inflazione nella sua zona, mentre l’Italia registra il livello di inflazione più basso tra i Paesi del G7. Anche l’ISTAT prevede una riduzione dell’inflazione, contribuendo ad una crescita nell’economia italiana
di Mario Tosetti
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha riportato una riduzione dell’inflazione nel suo territorio nell’ottobre 2023, segnando il tasso di inflazione più basso dal 2021. L’Organizzazione, che comprende 36 paesi membri di tutto il mondo, ha assistito a una significativa contrazione dell’inflazione.
Riguardo l’Italia, l’OCSE ha riportato un notevole calo dell’inflazione, passando dal 5,3% di settembre all’1,7% di ottobre. In generale, nei Paesi del G7, l’inflazione si è stabilizzata al 3,4% dopo il 4,1% di settembre, il tasso più basso da aprile 2021. Anche nella zona euro, l’inflazione ha riscontrato un calo, scendendo al 2,9% da ottobre, rispetto al 4,3% di settembre.
Prospettiva di crescita per l’economia italiana
I dati previsionali indicano che nei prossimi due anni, la crescita economica italiana sarà guidata principalmente dai consumi privati, sostenuti da una decelerazione dell’inflazione e un graduale recupero delle retribuzioni. Inoltre, si prevede un aumento dell’occupazione.
Al contrario, gli investimenti sono previsti in marcato rallentamento rispetto agli anni precedenti. La crescita del PIL italiano sarà dell’0,7% per il 2023 e il 2024, mostrando un rallentamento rispetto al 2022.
Un incremento dell’occupazione e una diminuzione del tasso di disoccupazione sono previsti per i prossimi anni. L’inflazione continuerà a diminuire a causa della diminuzione dei prezzi dei beni energetici e delle politiche monetarie restrittive adottate dalla BCE.
Effetti della Manovra sulla crescita del PIL italiano
La Manovra, compreso il decreto Anticipi e i due decreti di attuazione della delega fiscale, avrebbe un impatto di crescita sul PIL italiano minimo nel 2023, ma salirebbe allo 0,2% nel 2024.
Tuttavia, la Manovra, diversamente dalla Nadef, motiverà la crescita del 2024 attraverso l’espansione dei consumi privati, influenzati dall’impatto della Manovra sul reddito disponibile delle famiglie. Mentre si prevede che l’incoraggiamento degli investimenti privati sarà relativamente contenuto.
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